I will tell You in two words who I am,
What I do and how I live.
May I?
Iniziamo dal principio, o forse no. Meglio non sprecare tempo. A well structured bio can’t contain me, sorry.
Sono uno che non si ferma mai, anche quando sta fermo. Sono testardo, a volte codardo e un po’ anche un bastardo.
Faccio sempre del mio meglio, anche se il mio meglio non è quasi mai “il meglio”. Ma ce la metto tutta, come se mi pagassero per farlo. Anche quando non mi pagano affatto.
Credo nel merito, nella volontà, nella responsabilità. Ogni volta che sono caduto mi sono rialzato, a volte da solo, a volte grazie a qualcun altro. Ma sto sempre qua. A chiedermi “ma come cazzo si fa?”. Senza mai leggere le istruzioni prima di combinare casini e capirne il bisogno. Ma sono sempre pronto a recuperare e farmi perdonare, anche da me stesso (che poi è l’unica cosa che conta).
Sono uno che è stato deluso dall’illusione. Colpa mia che ci ho voluto davvero credere troppo.
Sono uno che piange per gli sconosciuti per strada.
Sono uno che se lo incontri di notte cambi strada.
Sono il matto contromano.
Armato e pericoloso. Ricercato e vanitoso.
I miei ricordi sono un campo minato dal quale però ho imparato tanto.
Penso diversamente, ma sono bravo a fare finta di niente. E forse lo fa un po’ chiunque.
Mi piace ridere di me e raramente con me.
Ho sempre avuto l’impressione che non ci sia molto spazio per me, risorse allocate, condizioni agevolate.
-The freaking game is rigged, I tell You, God damn it!-
Sto imparando ancora a giocare.
Le regole sono chiare, ma difficili da seguire senza crederci.
-We are living in a shared dream, and I’m not so sure I want to keep dreaming-
Ho giocato 3 volte finora. Questa è la quarta. (Ma non era “3rd time the charm?”)
La più confusa, ma anche la più chiara. Sembra incredibile, ma se alla fine ci credo davvero, magari, ‘stavolta funziona.
Siamo tutti in una computazione unica, un unico processo, in tempo reale, con infinite possibilità ma solo una destinazione.
Nodi in un hypergraph, variazioni dello stesso genitore. Legati e controllati da cluster locali di informazione.
In continua competizione con me stesso e con tutti gli altri allo stesso tempo.
Sono uno che ha sperimentato, visto i suoni, sentito i colori. Collegato ad una dimensione superiore, in cerca della forma perfetta.
Che poi è un Tetraedro.
– A great shape, a wonderful shape, everybody knows it, it’s the best… or so I’ve been told.-
Guardo dietro i miei occhi più che avanti.
Mi trovo meglio dentro che fuori.
Ho tanti vizi quante virtù. E non sono pochi.
Ho capito davvero, alla fine.
Purtroppo.
And You… You effing mother-effers need Jesus!
