L’AI non è una minaccia è un’opportunità
La maggior parte delle persone “creative”, così come la maggior parte delle persone che ricoprono un ruolo nel terziario (tutte le attività intellettuali) negli ultimi 2 anni hanno visto la loro professionalità “rubata”, copiata (male all‘inizio ma sempre meglio), dall’emergenza dell’intelligenza artificiale “generativa” – dico generativa in particolare, perché l’intelligenza artificiale, in generale, esisteva già da parecchio, ma non era in grado di “produrre” contenuti-
Durante questi primi 2 anni siamo passati da modelli tipo pappagalli stocastici, a modelli che esibiscono “sintomi” del ragionamento cosciente (almeno sembra)… in 2 anni.
Ora l’investimento economico -e sociale- dietro questa nuova emergente tecnologia è estremo. Il progresso che ne seguirà, che già sta avvenendo, sarà altrettanto estremo.
Possiamo tranquillamente dire con un certo grado di precisione che (senza intervento esterno tipo meteorite, alieni, olocausto nucleare) nei prossimi 5 anni avremo modelli generativi “agentici” (se non autotelici) ovvero in grado di controllare direttamente il loro focus su un obiettivo scelto autonomamente, possibilmente guidato da un determinato meccanismo di base, come ad esempio sono la sopravvivenza, la riproduzione e la gratificazione negli umani.
Nel caso dei modelli generativi non ho davvero speso abbastanza tempo e raccolto abbastanza informazioni ed opinioni esperte per potermi esprimere sul tipo di meccanismo di base, su cui un modello potrebbe scegliere i suoi obiettivi, quindi in questa lettera, non mi dilungherò oltre. Sicuramente vale la pena di farne una lettere a sé… “2 Chiacchiere con l’AI” -nota personale- Detto questo parliamo di “ciccia”, Umani.
In questo momento (26 Giugno 2024, per i posteri) L’AI può tranquillamente rimpiazzare la maggior parte dei lavoratori che svolgono la mansione di “periferica”.
Da Wikipedia: “… periferica … indica un qualsiasi dispositivo hardware che fa parte di un sistema informatico … e che funziona sotto il controllo di una unità centrale e del sistema operativo, alla quale è collegata”
Se la tua mansione è soltanto reagire a quello che vedi e senti da uno schermo, su un foglio, dal tuo capo, da un tuo collega, da un cliente… brutte notizie. L’AI può farlo, statisticamente meglio al primo colpo e, con più tentativi, infinitamente meglio (dove ‘meglio’ misura l’accuratezza nel seguire una determinata tecnica o procedura), il punto è che l’AI può produrre migliaia di tentativi mentre tu stai ancora organizzando le idee per iniziare il primo.
- Non puoi battere l’AI in velocità
- Non puoi battere l’AI in precisione (a pari livello di capacità)
- Non puoi assolutamente battere l’AI in velocità -E- precisione
Adattarsi per sopravvivere
Sono milioni di anni che lo facciamo.
Non siamo i più forti
Non siamo i più veloci
Non siamo i più grossi
Nemmeno i più piccoli
Neanche invincibili
Siamo fragili
Lenti (in confronto alla maggior parte dei predatori)
Inefficienti (in confronto alla maggior parte delle prede)
Comandiamo noi perché sappiamo adattarci. Se fa freddo non è che cambiamo pelle.
Ce ne mettiamo una di qualche altro animale addosso
Per dormire al sicuro bisogna trovare una caverna. Se non c’è, la costruiamo.
Per mangiare bisogna andare a caccia o foraggiare, ma eventualmente è meglio allevare e coltivare…
Alla fine, dopo milioni di anni su questo pianeta, ci siamo costruiti una realtà con così tanti livelli di astrazione che ci siamo ritrovati in lavori che sono “fini a se stessi”.
Ci siamo annoiati, quindi, i geni del mondo, le nostre migliori menti, si sono messe al lavoro, ancora una volta.
Abbiamo creato le macchine, prima a vapore, poi a scoppio, poi elettriche, elettroniche e ora… apparentemente, “intelligenti”.
Ora magari tu le AI di oggi le consideri “stupide”. Per carità, opinioni. Sarà solo peggio però quando un modello “stupido” prenderà il tuo posto.
Per quanto mi riguarda spero sia un modello “figo” a prendere il mio posto (mi sto già preparando proprio per questo… ma ne parleremo in un altra lettera)
Adattati, i luddisti hanno fallito contro il telaio no? Davvero vuoi perdere tempo a lamentarti e a cercare di mettere regole e paletti per “salvaguardare” la tua inefficienza in un lavoro che odi?
Quando con un PDF ho “rovinato” la vita a qualcuno e ho imparato una lezione importante.
Circa 20 anni fa, uno dei miei lavori era come grafico impaginatore di un giornale locale, di cui ero anche socio e co-fondatore (facevo anche il tecnico IT con un’altra azienda), avevo 20 anni e tanta energia… comunque, proprio per il giornale, per stamparlo (era di carta!!), andavo ogni 15 giorni in tipografia a Roma (una delle più grandi e antiche). Dopo qualche anno avevo conosciuto tutti nella sala di pre-stampa, tra cui il foto-compositore.
Se hai 30 anni o meno o non hai dimestichezza con la tipografia dirai: -mo che c***o è un “foto-compositore”?-
In pratica per stampare i giornali, servivano delle lastre fotografiche (4, una per ogni colore più il nero) che venivano poi sovrapposte, fotografate e incise, con una tecnica che non sto qua a spiegare, su dei fogli di metallo.
Questi fogli erano le matrici delle pagine che venivano poi stampate su carta. Bene, un po’ per le notizie che iniziavano a girare e anche grazie a me che non mi sono fatto i c***i miei, uno dei responsabili della tipografia ha ‘scoperto’ che si poteva saltare completamente la foto-composizione e passare da file impaginato su computer a lastre metalliche utilizzando i files PDF (i crocini di registro di stampa furono introdotti nel 2001) e una stampante ad-hoc in grado di incidere ad acido. Investimento effettuato, lavoro saltato. Ma non perché la persona fosse sgradita, anzi se non ricordo male gli venne offerta una posizione “al computer” che ovviamente fu categoricamente rifiutata!
Ecco, lottare contro il cambiamento (pugni chiusi contro il vento… è uguale) non serve.
Ogni resistenza è futile. (Borg – Star Trek).
Adattarsi è quello che facciamo meglio. Purtroppo però spesso questo ‘fa a botte’ con la nostra identità (percepita e costruita, non quella reale)…
“Io SONO così! NON certo così….”
“Io NON POSSO fare questa cosa…”
“Non è per me…”
Questa è la nostra rovina. tentare di essere consistenti in un mondo che cambia radicalmente ad una velocità sempre più pressante.
Poi è normale che ti stressi. Che ti aspetti?
Per le persone attente, curiose, l’emergenza dei nuovi modelli di linguaggio come chatGPT, Claude, llama, Gemini e Perplexity, così come i modelli per le immagini: Midjourney, Stable diffusion, DALL-E etc… non pone un rischio esistenziale, anzi…
Il segreto (ta-dà)
Per prosperare, nei prossimi 20 anni, bisogna smettere di essere ingranaggi e diventare creatori
Non lavoratori periferica, che semplicemente trasferiscono dati: da un software all’altro: da carta a software, da umano a software, da umano a umano via software etc…
Ma lavoratori che creano valore.
Creatori.
Per quanto l’AI possa diventare avanzata, le persone preferiranno sempre fidarsi di altre persone.
Gli umani cercano umanità, per questo stiamo celebrando e investendo così tanto in questi nuovi modelli di AI… Sembrano quasi umani!
L’AI è uno strumento. Come Photoshop ( o inserisci il nome del tuo software che usi per lavoro). I grafici che mi hanno insegnato il lavoro, hanno iniziato manualmente ma non hanno smesso di lavorare quando è uscito Photoshop, hanno iniziato ad usarlo, lavorando meglio e anche guadagnando di più come conseguenza.
Il bello è che ora siamo in quel momento magico pre-esplosione: l’AI non è più una cosa da Nerd, tutti (più o meno) sanno che l’AI esiste, nessuno sembra interessato, è ancora completamente gratis (quasi).
Tra 20 anni sarà in bocca, in tasca e in testa(?) a tutti.
Iniziare ora significa avere un vantaggio competitivo enorme come se avessi aperto un sito web per vendere libri online nel 96 (amazon… sì esatto)
Per come la vedo, l’AI oggi è come internet negli anni novanta. Infrastruttura gratuita.
Con internet le cose sono cambiate, l’economia ha fatto un triplo salto carpiato ma essenzialmente, internet non ha sostituito nulla, ha solo creato un nuovo canale di comunicazione con una barriera di entrata nulla.
Qualcuno si è adattato e ha prosperato (es: giornali online, radio online, televisioni locali su YouTube… ), altri hanno rifiutato il cambiamento e sono rimasti indietro (irriducibili della carta stampata, fondamentalisti dei ‘bei tempi’, luddisti) nostalgici che stanno scomparendo, perché, giustamente, non hanno più posto in questo nuovo mondo
-adoro leggere libri stampati, toccarli, sentire l’odore della carta e del petrolio nell’inchiostro ma (esperienza sensoriale a parte) trovo ugualmente valore ed informazioni nei formati digitali, così come mi piacciono i quadri nei musei ed i graffiti sui muri della mia città ma allo stesso modo apprezzo e trovo affascinanti le illustrazioni fatte al computer o le immagini generate da un’AI-.
L’AI è uno strumento che non devi solo ‘usare’ ma con cui puoi collaborare.
Chi imparerà ad utilizzare e soprattutto a collaborare con questa nuova tecnologia vivrà una nuova epoca di prosperità.
Nuovi lavori emergeranno, nuovi problemi da risolvere, nuove soluzioni da proporre.
MA soprattutto, nuovi modi di fare quello che già si faceva prima, soltanto in maniera ancora più efficiente e con una barriera d’entrata nulla.
Per sfruttare internet inizialmente era necessaria competenza tecnica base (computer, html…)
Con l’AI è sufficiente parlare, scrivere, saper articolare i propri pensieri ed avere curiosità
Grazie all’AI puoi avere accesso e “parlare” con tutta la conoscenza dell’umanità!
Nell’AI trovi un collaboratore senza emozioni ma con un processo logico fine e veloce, se sei un artista hai vinto. Concentrati sulle emozioni al 100%, la tecnica la fa l’AI.
“Ma a me piace farlo a mano…”
– Assolutamente sì! Fallo, continua, assicurati però che non sia solo tecnica, perché se un modello senza emozioni può fare il tuo stesso capolavoro, con lo stesso impatto, ripeto SENZA emozioni. Magari è il caso che rivaluti il significato di ‘artista’.
Se metti emozione nel tuo lavoro (creazioni), qualunque esso sia, questa trasparirà, che tu abbia usato l’AI, una macchina per scrivere, inchiostro e calamaio, una tavoletta di argilla e un chiodo, le tue mani sporche di ocra rossa sulle pareti di una caverna di tufo…
L’AI è solo un nuovo modo più efficiente (e finalmente divertente) di delegare precisione e ripetizione. Proprio le due cose che un artista dovrebbe odiare.
Creare contenuti a questo punto diventa facile. Ma devi arrabbiarti.
I requisiti di entrata nella creator economy, ora, oggi, adesso, sono bassissimi (tipo zero proprio).
- Non serve investire in hardware – puoi partire da zero – il dispositivo con cui guardi questo video / leggi questa newsletter è sufficiente
- Non serve investire in software – ormai tutti i programmi, applicazioni e materiali di cui hai bisogno: foto, video, illustrazioni, grafiche, templates, si trovano (anche gratuitamente) online
- Non serve investire in pubblicità – i social media hanno creato una rete di distribuzione immensa e (se lo fai bene) praticamente gratuita.
- Tutto quello che ti serve, ora, per iniziare, è fare inventario delle tue capacità, delle tue conoscenze, dei tuoi interessi e iniziare a parlarne su uno o più social media
Se comunichi in maniera autentica, senza troppi “filtri”, attirerai l’attenzione di chi la pensa come te. Complimenti, hai trovato la tua nicchia…
Se non sai cosa postare (non sai comunicare?) è perché non ti conosci, o fai finta di non conoscerti.
Arrabbiati con te!
La tua mente è offuscata, ubriaca di falsi modelli comportamentali e obiettivi futili che vedi ovunque: sui social, in TV e per strada. I tuoi valori sono tutti sballati. Credimi, prima te ne rendi conto prima puoi metterci mano e riscrivere la tua vita.
Non riesci ad essere come i tuoi idoli, perché NON È QUELLO CHE TI PIACE! È quello che ti hanno detto che ti deve piacere, è quello che ti hanno ingozzato a forza per farti diventare conforme, a norma. Per farti consumare (in tutti i sensi) consumare prodotti e farti consumare da prodotti ‘vuoti’ e superficiali.
Mettiti alla prova, fai una diagnosi di come stai:
- prenditi 10 minuti liberi (senza distrazioni)
- siediti con un pezzo di carta e penna (va bene anche un app sul tuo smartphone, -è barbarico ma se proprio ti aiuta, ok, fallo con un app…-)
- fai una lista di argomenti che ruotano intorno alla tua passione di cui ti piacerebbe parlare
Se ci riesci, ottimo hai vinto! Sai cosa “postare”, inizia ad espandere ogni argomento con dei post/video/articoli quello che ti pare, falli girare e vedi che succede…
Se proprio non ti viene niente in mente, forse è il caso di rivalutare le tue “passioni”
Se vuoi provarci davvero (e riuscire) devi fermarti. Cambiare prospettiva.
Facciamo un passo indietro.
Diciamo che a me interessano: web design, anatomia e biologia, spiritualità.
Da questi argomenti generici, facendo un passo indietro, risalgo alle categorie principali:
- web design: business online, tecnologia, design
- anatomia e biologia: scienza, benessere fisico, salute, longevità, stile di vita
- spiritualità: miglioramento personale, crescita interiore, controllo emotivo
Quindi facendo un ulteriore passo indietro, questi sono i 3 “macro-mercati” in cui mi muoverò: soldi, salute, auto-realizzazione
Vedi come diventa facile ora scrivere contenuti? Si tratta di argomenti che potenzialmente interessano a tutti, l’unico filtro sono Io. Come presento i miei argomenti, quali sono le mie opinioni.
In tutto questo, l’AI è una vera e propria SVOLTA!
- modelli generativi di linguaggio: brainstorming, ragionamento logico, analisi di documenti e basi di dati, riassunti di libri e ricerche scientifiche
- modelli generativi di immagini: fotografie, icone, simboli, illustrazioni, animazioni
- modelli ibridi llm+search engine: ricerca fonti e citazioni, ragionamento su filosofie e concetti profondi, validazione di dati e informazioni, notizie (anche in tempo reale)
L’idea del contenuto, come esporla, come svilupparla, resta tutto a te. L’AI non ha emozioni quindi sta a te mettercele. E questo, da sempre, fa tutta la differenza in qualsiasi tipo di contenuto.
L’artista polacca che ha detto: “Vorrei che l’AI facesse i miei panni e i miei piatti sporchi, invece della mia arte…” dovrebbe realizzare che se la sua “arte” è così semplice da riprodurre per un robot senza emozioni, forse -per lei- sarebbe ora di riconsiderare un po’ tutto il concetto di arte.
Se la tua ‘arte’ è più semplice che lavare i piatti, sicuramente l’AI ti rimpiazzerà (se già non l’ha fatto).
Io non ho assolutamente paura dell’AI. Ne sono affascinato, la uso tutti i giorni, la mia produttività è aumentata 100X, perché ora mi devo solo preoccupare di avere ottime idee e curiosità.
L’AI mi aiuterà a:
- concettualizzare e fare ricerca
- scrivere, illustrare, semplificare
- verificare, testare, analizzare i risultati
- progettare la prossima iterazione
Affrontare argomenti che richiederebbero l’ascolto di 10 ore di podcast e la lettura di 2 libri da centinaia di pagine non mi spaventa più! E posso farlo in una settimana, invece che in un paio di mesi.
L’AI è davvero una SVOLTA!
Rimuove tutta la noia del produrre contenuti, mi lascia libero di concentrarmi sull’esplorazione, la sperimentazione e la scoperta. Non si tratta più di lavoro, ora è arte…
Per essere chiaro, non mi considero affatto un artista nel senso classico del termine, non voglio offendere nessun artista reale. Dicendo che “faccio arte”, intendo che per me, con l’AI, lavorare sui miei contenuti sembra un progetto artistico più che un compito da svolgere, ecco, solo questo.-
L’AI non è la FINE. È solo l’INIZIO…
In definitiva:
- L’AI non è un problema o un concorrente, è un cambiamento > adattati
- Il tuo lavoro (la mansione non i contenuti) è temporaneo come la tua identità > cambia
- La nuova economia, l’economia digitale è di chi produce valore. Non di cosa produce > crea
La nuova economia è digitale, è dei creatori di contenuto. L’AI gioca un ruolo fondamentale in questo.
L’AI sta democratizzando la produzione dei contenuti.
Voglio lasciarti dei consigli che, in questo particolare momento, possono prepararti ad affrontare e “surfare” il cambiamento che sta già avvenendo:
- Trova ciò che ti interessa davvero (passione, curiosità, appagamento)
- Trova la connessione con i mercati eterni (soldi, relazioni, salute)
- Usa l’AI per fare ricerca e produrre lo scheletro dei tuoi contenuti (outline), questo è un modo sicuro al 100% per iniziare senza avere la sindrome della pagina bianca (designers, illustratori, musicisti e copywriters sanno esattamente di che parlo)
- Produci i tuoi contenuti in armonia con le tue capacità, impara ad ordinare le tue idee per comunicare efficacemente, anche con l’AI.
- Inizia a scambiare opinioni con il tuo pubblico (utenti)
- Risolvi problemi reali (servizi, prodotti)
- Testa le soluzioni
- Migliora (raccogli feedback e implementa)
- Ripeti
Capisco che è tanta roba da digerire ma oggi consideralo il pranzo di Pasqua.
Voglio lasciarti ‘a pancia piena’
Quindi se hai ancora spazio per il dolce e vuoi davvero capire di cosa sto parlando, di cosa si tratta, ho creato un corso gratuito: “Digital Personal Business”, è già disponibile.
All’interno trovi tutto quello che c’è da sapere per iniziare ad organizzare la tua nuova identità (lavoro) per i prossimi 20 anni.
È gratis perché credo sia giusto dare istruzione di base gratis. Poi l’ho appena pubblicato (prima iterazione), sicuramente si può migliorare.
Se ti va di buttarci un occhio e farmi sapere cosa ne pensi ho anche messo un sistema di commenti sotto le lezioni.
Mi farebbe davvero piacere se lo provassi, o magari se lo fai provare a qualche tua amica/amico che ‘rompe’ sempre che vuole fare i social…
Ok per questa è tutto.
Buon resto della settimana
Manuel
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